LO SCRITTORE ANDREA DE CARLO: “ANDRIA, UN MODELLO DA PRENDERE A ESEMPIO”

Nei giorni scorsi il noto scrittore Andrea De Carlo, il quale è intervenuto in un dibattito all’interno del programma della 576^ edizione della Fiera d’Aprile, ha indirizzato una mail all’assessore alla cultura Nespoli, ringraziando la città per il calore mostrato nei suoi confronti ed avendo parole lusinghiere nei confronti della nostra comunità.
Di seguito pubblichiamo uno stralcio della mail dello scrittore De Carlo.
“Sono stato ad Andria per la Fiera d’Aprile dove ho tenuto un incontro con i ragazzi del Liceo Carlo Troia ed una lettura nel cortile della Biblioteca Comunale. Oltre a ritrovare il calore dei lettori pugliesi , è stata anche l’occasione di scoprire il magnifico centro storico di una città che ancora non conoscevo. E’ stato bello vedere tante persone percorrere le strade lastricate di pietra chiara, tra le molte iniziative che animano la fiera come i concerti, le letture, le recite teatrali, le degustazioni. Quello che mi ha forse colpito di più è stato il lavoro degli amministratori per riportare in vita il centro storico, incoraggiando la ristrutturazione degli antichi palazzi, rilevando e rinnovando edifici da utilizzare per attività culturali di vario tipo, creando centri dove i giovani si possono ritrovare per studiare, utilizzare internet, fare musica o teatro. Pensando ai tanti magnifici centri storici italiani, ridotti a musei animati solo da turisti, ristoranti e negozi di antiquariato, è bello che ad Andria si sia riusciti, con intelligente applicazione delle risorse disponibili, a creare attività e ragioni per gli andriesi di tornare a vivere nella parte più bella e ricca di storia della loro città. Mi sembra un modello da prendere come esempio, invece che rassegnarsi passivamente all’alienazione spersonalizzata dei centri commerciali tutti uguali, posati sul territorio come stazioni spaziali. Questa visita alla Fiera d’Aprile mi ha lasciato la voglia di tornare ad Andria, magari per fare un’altra visita al Castel del Monte, dove contemplare, ancora una volta, il meraviglioso enigma architettonico di Federico II”.

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